(detto
Nicolas de Chamfort). Letterato e moralista
francese. Figlio di padre ignoto, compì brillanti studi a Parigi e prese
il nome di
C. Per qualche tempo fu precettore, collaborò alla
"Rivista Enciclopedica" e dopo i suoi notevoli successi nel teatro e nei
concorsi accademici entrò all'Accademia francese. Per quanto tenuto in
considerazione, dal vecchio regime, abbracciò con entusiasmo le idee
della Rivoluzione. Fu amico di Sieyés, di Mirabeau e di Talleyrand.
Perseguitato dal Terrore, cercò di uccidersi con un colpo di pistola e
tagliandosi la gola: morì, infatti, delle ferite che si era prodotto.
Scrittore caustico e amaro, diede il meglio di sé in una raccolta di
massime, aneddoti, caratteri, epigrammi, pubblicati col titolo di
Chamfortiana. Il resto, commedie, tragedie e discorsi filosofici, ha un
valore relativo. Citiamo
La giovane indiana, Il mercante di Smirne, Elogio di
Molière, ecc. (Clermont Ferrand 1741 - Parigi 1794).